I 50 anni del Prosecco Docg tra bollicine, arte e alta cucina.

03.06.19

Il Prosecco, il re delle bollicine italiane, ha da poco festeggiato una storia di successi lunga 50 anni, la cui carta vincente è sempre stata il forte legame con il paesaggio, l’alta cucina e i grandi chef, il territorio e l’arte. Così la Denominazione Conegliano Valdobbiadene ha celebrato il mezzo secolo di storia enoica con il “Conegliano Valdobbiadene Festival”, un programma di attività che ha messo insieme, dal 7 al 29 maggio, una lunga serie di rassegne, eventi, iniziative e grandi personaggi per celebrare non solo il Prosecco, ma il territorio e tutto ciò che ha contribuito a renderlo ciò che è oggi: un autentico simbolo di eccellenza italiana nel mondo.

 

Immancabile il legame con l’alta cucina, ormai confermata “compagna” inseparabile dei grandi vini. Tra i protagonisti delle serate di "Cucina d’Autore", quattro chef stellati: Carlo Cracco, Moreno Cedroni, Cristina Bowerman e Simone Padoan hanno così proposto i loro piatti a tutti gli appassionati, ognuno in un ristorante del territorio, cercando di valorizzare al meglio la tradizione enologica del Prosecco Superiore. Infine, la proposta dell’alta cucina italiana in abbinamento al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore si è arricchita anche della sua versione Street food con Niko Romito.

 

Ma, si sa, il vino è anche espressione della bellezza di un territorio e della sua cultura: dunque, quale modo migliore dell’arte per raccontarlo? Il Consorzio ha così affidato il delicato compito a due grandi studiosi di arte, il critico Philippe Daverio e il poeta e scrittore Gian Mario Villalta, che hanno dato vita ad un interessante dialogo sul tema del paesaggio locale nell’arte figurativa e in letteratura nei secoli.

 

E non finisce qui: i festeggiamenti per i cinquant’anni anni di Denominazione Conegliano Valdobbiadene hanno voluto coinvolgere proprio tutti gli aspetti che il Prosecco ha intrecciato nel suo lungo percorso d’eccellenza. Così nel centro storico di Valdobbiadene è stata allestita anche una mostra fotografica, “Radici nel futuro”, un vero e proprio racconto per immagini della storia e della cultura del Prosecco Superiore.